Intervista al Prof. Leonardo Milani

Psicologo e docente di psicologia del benessere,
Mental Trainer delle “Frecce Tricolori”

Qualcosa su di lei che ci aiuti a conoscerla meglio.
Ho iniziato a lavorare sui temi della psicologia e della neuropsicologia per le alte prestazioni nel 1977.
Non sono un clinico e mi sono formato nel campo della dinamica mentale attraverso tecniche e strumenti la cui applicazione trova spazio nello sviluppo personale.
Ho sperimentato su di me le tecniche quando facevo atletica leggera nel Gruppo Sportivo dei Carabinieri raggiungendo il tempo di 10’41” sui 100 piani, poi le ho insegnate. Sposato, due figlie grandi. Mia moglie esercita il mestiere di Emotional Coach ed è stata un grande supporto per la mia professione.

Lei ha coniato la definizione “Psicologia del Benessere”, ci può aiutare ad inquadrare il suo significato?
Ho elaborato il metodo di psicologia del benessere nel 1989, registrandolo. In particolare si occupa di tecniche di psicologia del benessere, metodo che trae origine dalla psicologia cognitivo-comportamentale, ma che ha sviluppato nella percezione di sé e nelle emozioni un percorso valido di cambiamento e miglioramento. Ho pubblicato il volume “La psicologia del benessere” nel 2004 come testo unico del metodo che con numerosi collaboratori abbiamo insegnato.

Quali sono gli atteggiamenti mentali giusti per poter comprendere
e migliorare il proprio rapporto con gli altri?
Sono due in particolare: ascoltare per comprendere e non per rispondere (cit. Alberto Bordina, mio collaboratore); accettare le opinioni soprattutto quelle diverse dalle nostre, senza giudicare e creare convinzioni assolute.

Quali sono gli atteggiamenti mentali vincenti per
poter migliorare la prestazione sportiva?
Oltre al fatto di avere talento e conoscenza tecnica, un buon atteggiamento mentale positivo realistico in uno stato di rilassamento e di equilibrio. Le tecniche che abbiamo elaborato per questo obiettivo lavorano sulla percezione di sé. Anche perché il maggior nemico di noi stessi è il pensiero negativo. I nostri limiti infatti
non sono rappresentati da ciò che conosciamo o non conosciamo, ma da ciò che crediamo vero.

Anche un Mental Trainer ha bisogno di preparazione
prima di affrontare una sessione di formazione?
Certamente! Si studia sempre l’aggiornamento scientifico e il caso perché ogni persona è unica. Nulla di generalizzato può andare bene per tutti.

Quali sono le differenze e le analogie nella formazione che conduce su di un calciatore rispetto ad un pilota delle “Frecce Tricolori” o ancora ad un pilota di Formula Uno?
Il pilota ha la necessità di essere lucido e perfetto nelle manovre onella guida nonostante l’enorme fatica che fa. La differenza sostanziale è che quando si sbaglia in volo si paga con la vita. Il calciatore è sicuramente più rilassato!

Quali valori si trasmettono nell’addestramento di personalità così rappresentative ed esemplari per milioni di persone?
Si cerca di trasmettere il senso dell’onestà e il senso del dovere perché una persona visibile o famosa deve essere un esempio per tutti.
Non sempre questo accade e spesso sono gli enormi guadagni che accecano i valori (caso recente Donnarumma ed il Milan). Per la mia esperienza nessuna persona troppo ricca senza valori diventa
felice; anche se non sono così stupido da pensare che le risorse economiche non servano! I piloti delle “Frecce” sono una categoria a parte. Guadagnano stipendi normali, ma hanno un senso del dovere e della Patria straordinario. La passione e l’eccellenza sono i motori della loro motivazione.

I piloti delle “Frecce Tricolori” riescono a percepire il loro ruolo di rappresentanti dell’eccellenza italiana?
Sicuramente. Sono consapevoli della loro importanza istituzionale ed hanno un comportamento di rappresentanza che raramente si vede, nemmeno nelle aule del Parlamento.
L’eccellenza diventa un’abitudine a fare bene al primo colpo. Nonostante questo e il riconoscimento che gli attribuiscono, l’umiltà personale e professionale sono tangibili in ogni pilota che viene selezionato a far parte di questo team.

Secondo lei, perché è importante un evento come Valore Tricolore che celebra l’italianità nei suoi molteplici aspetti?
C’è un bisogno estremo di ascoltare la voce dell’orgoglio nazionale e di rinnovare quei valori che spesso sono seppelliti dall’EGO.

Se una persona può aumentare la sua performance sociale e sportiva lavorando sul rapporto mente/corpo, in che modo può migliorare una società ed evolvere in modo più consapevole?
Quando si migliora e si vede il mondo con gli occhi della propria realizzazione si diventa più consapevoli di chi siamo e del perché siamo quello che siamo. Questa consapevolezza aiuta ad avere un senso di gratitudine verso noi stessi e verso chi ci ha aiutato a crescere.
Aumenta la percezione della tolleranza e aiuta ad avere un apporto migliore con gli altri, siano essi i familiari o coloro che lavorano con noi. La rabbia, la tensione o il rancore uccidono i sentimenti e creano false priorità e disturbi all’organismo. Dare se
stessi in modo sereno crea un effetto benefico anche alle persone che ci circondano.

a cura di Sara Cirone