La mente
Pensare un’attività volontaria, ma è anche qualcosa di più, in realtà “pensiero” è anche quello che siamo: è la complessa somma di tutte quell’attività cerebrale che va dalla volontà alle convinzioni profonde.
È un’attività e, al tempo stesso, un modo di essere. Ognuno di noi agisce sulla base dei pensieri. I pensieri diventano letteralmente la nostra esperienza quotidiana.
Il pensiero è l’atto creatore del mondo materiale, anche la sedia la poltrona sulla quale siamo seduti ha preso forma da un pensiero, ogni creazione umana comincia con un pensiero, un idea, una visione. Di fatto è la base su cui costruiamo la realtà, il contenitore dove si realizza l’idea della realtà.
Il pensiero non vive solamente dentro di noi, ma il suo potere creativo si espande al di fuori del corpo e permea tutto ciò che ci circonda. La nostra cultura tende a privilegiare la concretezza l’esteriorità, l’aspetto fisico, la materia, ma se cerchiamo di ampliare le nostre vedute e se possiamo ipotizzare di dare la priorità ad un pensiero, scopriremo che è in questo patto che avviene la costruzione della nostra vita, ma anche la trasformazione ed il cambiamento.
Infatti il nostro presente ed il futuro sono formati dai pensieri che abbiamo più frequentemente. Diventiamo ciò che pensiamo e ognuno di noi, per questo, ha la facoltà di agire e creare la propria storia sulla base delle esperienze.
L’energia segue il pensiero
Stanley Zurawsky, psicologo transpersonale, nei numerosi lavori di analisi sull’energia collegata al pensiero, afferma: “ogni cosa è energia. Non c’è nulla di solido; tutto vibra al proprio determinato livello di realtà e per quanto la forma sembra solida, un semplice esame al microscopio rivela che l’oggetto in realtà e vivo, animato da molecole danzanti che vibrano a una velocità di poco inferiore a quella della luce. Poiché tale velocità è estremamente alta ci sembra solido. L’energia e la sostanza stessa dell’universo, e i pensieri sono parte di quella “sostanza”.
Per questo l’energia segue il pensiero.
Perciò quando desideriamo qualcosa, dobbiamo ricordare che il primo passo per realizzarla è quello di orientare il pensiero per concepirla e concretizzarla. Se i pensieri vivono nel presente, se esistono nel piano delle idee, allora inizieremo ad operare sulla base di questi pensieri per rendere i nostri desideri una realtà fisica oltre che interiore, Invece di rimanere passivi ad aspettare che le situazioni ci vengano incontro. La passività non è contemplata quando si parla di autorealizzazione.
Spesso dubitiamo del fatto che si possa intervenire efficacemente sulla nostra vita, di conseguenza, impieghiamo la quasi totalità della nostra mente nel formulare, pur inconsciamente, pensieri e sensazioni e sconfitta, finendo in questo modo per farli crescere della nostra vita.
Il pensiero può essere concepito in molti modi: esistono pensieri logici, che attengono ad una concettualità razionale, e i pensieri sono legati maggiormente agli stati d’animo, cioè che hanno la capacità di osservare gli eventi interiori e oggettivi. Di solito, concetto ormai consolidato dalla maggior parte delle metodologie che riguardano il cambiamento, il pensiero logico è valido per elaborare concetti ed astrazioni, ma non ha potere relativamente al nostro miglioramento.
È per questo motivo che l’attenzione dei programmi di sviluppo personale si sta orientando all’approfondimento di quel particolare pensiero che sembra il responsabile attivo del nostro modo di essere.