Se vuoi avere quelloche non hai mai avuto,
devi fare quello che non hai mai fatto”.
Mal di testa, insonnia, dolori o malesseri digestivi, momenti d’ansia, frequenti tachicardie: ecco alcuni dei più disturbi di quella che ormai è diventata una delle più diffuse malattie professionali dei nostri tempi: lo stress.
Lo stress è in realtà un meccanismo fisiologico fondamentale, che ci permette di reagire agli stimoli, quindi, rappresenta il programma di “adeguamento” del corpo umano ad una nuova situazione e la sua risposta agli stimoli che disturbano il suo equilibrio personale. Infatti non è necessariamente un fattore negativo, anzi lo stress fa bene, è indispensabile alla vita.
Non può e non deve essere evitato, perché è l’essenza di essere vivi. E’ il motore della vita.
Perciò esiste lo “stress positivo” che ci porta a far emergere capacità e talenti insospettabili, e lo “stress negativo” che è invece quello che si sviluppa ogni volta che le richieste dell’ambiente superano le risorse che riteniamo di possedere. Quello che conta è la capacità dell’organismo di modulare la risposta di stress: attivarla quando serve e fermarla quando non serve più.
Purtroppo questo, nella nostra vita, avviene raramente perché siamo continuamente stimolati da un eccesso di sollecitazioni emotive di ogni tipo: ritmi accelerati,preoccupazioni, competitività esasperata, rabbie e rancori trattenuti. Tutto ciò provoca quella tensione che con il tempo si cronicizza in disturbi fisici o psichici.
Una recente indagine del governo inglese evidenzia come ogni anno si perdono decine di milioni di giornate di lavoro a causa dei negativi effetti fisici e psicologici causati dallo stress.
In Italia, un’indagine analoga dimostrava che circa il 29% dei managers, il 28% degli impiegati ed il 33% degli artigiani soffre di livelli di ansia elevati.
Distress: il nemico della nostra salute
E’ vero allora che lo stress causa tante malattie?
Sì, più di quanto non si pensi in genere perché, dopo la reazione di stress, l’organismo deve tornare al suo stato di equilibrio. Se ciö non avviene, perché lo stress è eccessivo, allora andiamo incontro a danni enormi: questo stato si chiama distress ed è un vero nemico della salute: provoca un aumento del battito cardiaco e della pressione arteriosa, l’attivazione del sistema muscolare, il rallentamento di altre funzioni vitali come la digestione, la sessualità e le difese immunitarie. Le conseguenze create dallo stress negativo portano alla comparsa di allergie, a disturbi della memoria e dell’attenzione, all’invecchiamento precoce (eccesso di radicali liberi), ad accentuare malattie cardiovascolari o a fenomeni di insonnia
e disturbi del sonno.
Uno dei principali imputati di questo disastro è l’effetto del cortisolo sul sistema immunitario.
Questa sostanza, simile al cortisone che può essere misurata nel sangue, provoca l’aumento immediato delle prestazioni psicofisiche. Quando ci sentiamo minacciati da una situazione (può essere anche solo un litigio o un’interrogazione) dal cervello e precisamente dall’ipotalamo, parte un ormone, l’ACTH, che stimola l’ipofisi che a sua volta stimola la corteccia surrenale a produrre il cortisolo oltre all’adrenalina ed altri ormoni.
Questo tipo di meccanismo, che coinvolge tutto l’asse ormonale detto corticosurrenalinico, modifica il comportamento di tutto l’organismo, dal sistema immunitario, abbassando la sua funzionalità, al sistema nervoso, cervello compreso.
Gli elevati livelli di ACTH e cortisolo sono il segnale di un alto livello di stress.
La soggettività della risposta allo stress
I vari tipi di stress possono generare risposte diverse, ma è soprattutto il nostro modo di percepire la situazione stressante che fa la differenza. Infatti per qualcuno un evento può essere uno stimolo al successo, per altri può causare depressione.
Questa nostra capacità, che è allenabile attraverso tecniche specifiche, ci porta alla sofferenza o all’equilibrio. Una valutazione corretta di molte situazioni, vissute come minaccia, non sono tali ad una valutazione serena. E questo fatto sottolinea che Ia gestione dello stress è efficace quando miglioriamo la percezione della realtà.
La gestione dello stress
La risposta positiva allo stress può essere allenata in molti modi.
La ricerca scientifica ha messo in luce che, oltre alle terapie farmacologiche (che hanno un effetto limitato), è importante imparare ad utilizzare strumenti che permettano una più efficace gestione degli eventi stressanti. Tecniche di gestione dello stress, come la meditazione o la psicologia del benessere, l’attività fisica adeguata e l’alimentazione rappresentano la soluzione vincente.
Per quanto riguarda le tecniche psicologiche numerosi studi hanno dimostrato che ogni forma di relax riduce sensibilmente l’esposizione a determinate malattie, migliorando la qualità della vita. Rilassarsi può essere difficile, ma attraverso la psicologia del benessere, una delle più recenti tecniche di automiglioramento, ci si può permettere di migliorare la capacità di autocontrollo e di accrescere il rendimento nel lavoro o nello studio.
Praticandola, anche saltuariamente, si ottiene un miglioramento del riposo, della concentrazione, dell’attenzione e della memoria, e, a livello fisico, si eliminano tutti quei disturbi che hanno una origine psicosomatica (gastrite, cefalea, tachicardia..) ed attraverso la riduzione della tensione muscolare è possibile recuperare le energie sia a livello fisico che psicologico.
Cambiare è in nostro potere: il solo passo da fare è desiderare di farlo e contattare il programma nascosto della nostra intelligenza, solo allora l’energia può essere efficace.
Ognuno di noi ha un potenziale energetico capace di orientarci verso la serenità e l’equilibrio.
La maggior parte delle persone, pur desiderandolo, non riesce a farlo: il potere e la fiducia che hanno nella loro mente non è sufficiente per far scattare i meccanismi appropriati.
Ma cambiare si può. Serve solo un metodo.