Consideriamo la vita come una meravigliosa avventura che l’essere umano compie. Prima della nascita il feto è totalmente immerso in uno stato di pace. Questo stato gli permette la crescita lontano dai traumi e dalle difficoltà dell’esistenza, non essendo ancora energeticamente pronto ad affrontarle.
Successivamente qualcosa cambia, gli eventi lo portano a vivere uno stato di allarme, prodromo di una situazione che cambia, si prepara ad un cambiamento. Poco prima della nascita l’organismo della madre gli trasmette tutta la tensione necessaria a quel fantastico e duro momento che è il parto. L’allarme si trasforma in una tensione di vita, una tensione che lo porterà ad avere il primo vagito, l’azione.
Ed ecco che dopo aver compiuto l’azione il nascituro può tornare a rilassarsi, può reimmergersi nello stato naturale, il rilassamento, che segue ogni azione. L’allarme successivo sarà per la prima poppata e la tensione non lo abbandonerà fino a quando lo stomaco non si sarà riempito, per abbandonarsi di nuovo al meraviglioso sonno ristoratore tipico dei bimbi appena nati. In qualche ora si e compiuto un viaggio che ha portato il bambino a “soggiornare” in ognuna di queste stazioni, tutte indispensabili alla continuazione della vita, quattro fasi ricorrenti che dobbiamo comunque affrontare durante l’arco della nostra esistenza: Rilassamento, Allarme, Tensione, Azione.
- Il rilassamento è necessario all’individuo per scaricare le tensioni accumulate, recuperare le energie e permettere all’organismo di ricaricarsi.
- L’allarme è la fase di vigilanza e di attenzione che la natura suggerisce affinché si possano attuare i meccanismi di adattamento. Ci è utile per difenderci dai pericoli, fisici e psicologici, che minacciano il nostro equilibrio.
- La tensione è necessaria per mobilitare tutto l’organismo in vista dell’azione imminente.
Una tempesta chimica che abilita l’organismo a gestire più efficacemente gli sforzi, siano essi positivi o negativi.
- L’azione completa il ciclo, ci permette di utilizzare tutta l’energia. Questa viene mirata verso uno scopo che coinvolge il corpo, le emozioni e la mente. Nell’azione lo stato di allarme e di tensione cessano e la natura sospinge l’individuo verso il nuovo rilassamento.
Queste quattro fasi sono ugualmente importanti e necessarie alla vita umana e devono susseguirsi in modo armonico.
L’individuo che, opponendosi al corso suggerito dalla natura, indugiasse troppo in una di queste “stazioni” provocherebbe un’alterazione del suo equilibrio biopsichico.
La società moderna privilegia la tensione e l’azione e riduce l’importanza degli stati di rilassamento e ciò provoca un certo prosciugamento delle energie. In questo stato di bassa energia i conflitti emotivi non permettono di disciplinare e controllare certi stati d’animo, la vita rimane in costante stato di allarme e l’organismo si stressa creando i presupposti per l’instaurarsi di malattie psicosomatiche.
Occorre quindi tornare ad orientare le energie rispettando i cicli della natura e, visto che lo stato di tensione lo conosciamo fin troppo bene, è il caso di sviluppare il nostro interesse per riapprendere come essere rilassati.
Ignorato, negato, inascoltato, il corpo ha imparato a farci pervenire i suoi messaggi attraverso i sintomi dolorosi e le malattie, la stanchezza e la depressione.