Cosa sono le emozioni?
Sentiamo spesso parlare di controllo, dominio o gestione delle emozioni. Ma come possiamo fare tutto ciò?
Non è possibile se non comprendiamo cosa ci sta accadendo. Dobbiamo fare “amicizia” con le nostre emozioni, esserne consapevoli, non difenderci da esse.
Le emozioni sviluppano una risposta neuronale che produce una reazione chimica; questa reazione condiziona i nostri comportamenti e il nostro modo di reagire di fronte ad un evento.
Questo significa che le emozioni sono il motore delle nostre azioni e della nostra energia.
Il loro scopo principale è quello di difenderci e di farci trovare equilibrio e benessere.
Spesso ci insegnano a catalogarle in due contenitori distinti: positive e negative.
Ma in realtà non esistono emozioni buone o cattive, sono semplicemente emozioni che hanno scopi diversi.
Dobbiamo imparare a conoscerle e orientarle per non farci sabotare da esse.
Una conoscenza intellettuale, senza la capacità di sentire e riconoscere ciò che stiamo vivendo resta solo in superficie.
Torniamo, per un attimo, a quelle emozioni che “socialmente” sono considerate negative.
Sono campanelli d’allarme, hanno spesso radici nel nostro passato; condizionano la memoria a lungo termine attivando il nostro cervello emotivo (Sistema Limbico); hanno un ruolo specifico, quello di avvertirci che qualcosa non va e farci agire.
Dinnanzi ad un evento, simile a quanto vissuto in passato o che ci ricorda un dolore, entra in funzione l’amigdala (una struttura del sistema limbico che ha il ruolo di gestire le emozioni) che ci avvisa del possibile pericolo attivando gli ormoni dello stress e di conseguenza una reazione di protezione o di fuga.
Ecco perché è importante familiarizzare con le nostre emozioni ed esserne consapevoli, anche se diventa sempre più frequente, per molti, distogliere l’attenzione da quelle più ingombranti o negative, cercando di reprimerle.
Sistema efficace sul momento, ma controproducente alla distanza.
Il problema è che ogni repressione tende a comprimere la nostra energia, sprecandola nel tentativo di controllare tutto.
Purtroppo il risultato, che spesso si manifesta, è che si ripresentano in maniera più evidente.
Non parlare con una persona, evitare di parlare in pubblico, non prendere un aereo… modi di sfuggire che inevitabilmente ritornano a galla alla prima occasione.
La forza delle emozioni è indiscutibile: sono loro a condizionare i nostri comportamenti.
Impariamo ad orientarle e a trasformarle, attraverso l’ascolto interiore e strategie nuove che ci permettano di liberarle. La rabbia ben orientata, per esempio, può essere trasformata in determinazione.
La parola emozione significa letteralmente movimento: e-mozione = portare fuori.
Un semplice suggerimento:
Guardiamoci dentro, ascoltiamo ciò che succede anche nel nostro corpo, grande segnalatore di stati d’animo. Cosa ci vuol dire quella particolare emozione? Diamogli spazio e respiriamoci dentro in una meditazione.
Solo conoscendola possiamo orientarla.
Accendiamo la luce dentro di noi e guardiamo anche gli angoli più bui, delle nostre stanze, la loro liberazione ci offrirà percorsi sconosciuti.
Michela Nestori